Neresine oggi

La nuova piazza
La processione del Venerdì Santo 2008
La lapide di Ossero
La mostra "La vita tradizionale di Neresine" a S. Maria Maddalena



Iniziamo con il pubblicare le foto della nuova pavimentazione della piazza e dei nuovi scalini che danno al Duomo.

piazza

chiesa

Sequenza fotografica della tradizionale processione del Venerdì Santo 2008

Pasqua 2008

Pasqua 2008

Pasqua 2008

Pasqua 2008

Pasqua 2008

Pasqua 2008

Pasqua 2008


La lapide di Ossero

Nel tardo pomeriggio di sabato 12 luglio 2008, il parroco di Ossero Don Vjekoslav Martincic’, autorizzato dal Vescovo di Veglia (nativo di Ciunski), ha benedetto l’esterno del cimitero (terreno di proprietà della Chiesa) dove esiste la fossa comune, attualmente senza alcun segno evidente di riconoscimento, contenente i resti di (circa) 28 giovani militari italiani che furono fucilati dai partigiani nelle prime ore del 22 aprile 1945, probabilmente dopo essersi scavati la fossa. Sul muro è stata scoperta una lapide che, posta a spese della Comunità degli esuli di Lussinpiccolo, ma concordando il testo con la nostra Comunità e con quella degli osserini, recita: “In questo luogo, nelle prime ore del 22 aprile 1945, vennero stroncate ventotto giovani vite italiane, vittime della barbarie della guerra, possano ora riposare in pace. Alla loro memoria le Comunità dei Lussini, di Neresine e di Ossero in Italia, nel mondo. Luglio 2008” . Circa venti soldati erano di stanza a Neresine facenti parte della Compagnia Adriatica della X° Mas. E provenivano da varie regioni italiane. La cerimonia organizzata in forma privata in attesa dell’autorizzazione, già inoltrata dal nostro Ministero degli Esteri a quello della Croazia, per la riesumazione dei resti per una degna sepoltura in un cimitero militare in Italia, è stata presieduta dal cap. dott. Federico Scopinich ed hanno presenziato circa una quarantina di persone, sia locali che provenienti appositamente dall’Italia. Tra queste citiamo la sig.ra Licia Giadrossi, presidente della Comunità di Lussinpiccolo, la nota studiosa Arch. Gianna Duda Marinelli esule da Cherso, il sig. Foti dell’Ass. Naz. Marinai d’Italia, tra l’altro figlio del comandante dell'omologo distaccamento di Neresine a Lussinpiccolo (Zabodaski). Presenti i neresinotti Silvia Zorovich (sorella del Mauro), Nives Rocchi che ha deposto ai piedi della lapide un apprezzato e significativo mazzo di fiori che richiamava nei colori quelli del nostro tricolore e i coniugi Berri. Prima della cerimonia religiosa il cap. Scopinich artefice principale di questa inaugurazione ha tenuto un breve discorso di introduzione che qui di seguito riportiamo:
“Prima di tutto un ringraziamento a tutti i presenti per la partecipazione a questo avvenimento. Non so se riuscirò a leggere questi due fogli che ho preparato velocemente perché ogni volta che mi interesso di questa tragedia mi assale la commozione ricordando i due anni di ricerche, i racconti dei testimoni di Neresine e di Ossero, dei famigliari dei marò qui sepolti e le lettere datate 1944-1947 che mi sono state consegnate e da cui sono riuscito a ricostruire i fatti.
Come avete sentito ho usato il termine sepolti ma non è una parola giusta perché dopo essere stati costretti a scavarsi la fossa sono stati trucidati e quindi ammucchiati uno sull’altro e lasciati lì alla mercè della natura; solo la carità cristiana di gente del posto ha permesso loro e, precisamente del sig. Balanzin e di suo figlio e del sig. Strogna, di avere una sepoltura meno miserevole.
Qualcuno di Voi penserà: “Ma perché Scopinich ha iniziato queste ricerche? Anni fa Anita Bosontin mi ha mostrato questo posto dicendomi: “Qui c’è una fossa degli italiani”. Ne ho parlato con Dario Ivancich che abita a Genova e lui me ne ha accennato rivelandomi di aver conosciuto tramite il pasticciere Maraspin la mamma di uno di questi ragazzi a Genova e precisamente la sig: Ricotta; nel frattempo io avevo letto il libro di Padre Rocchi e un libro sulla X°MAS in cui veniva riportato l’accaduto con un commento finale: “Il Governo italiano non ha mai fatto niente per scoprire la fine di questi reparti” Quest’ultima frase mi ha colpito e mi sono detto:”E’ ora di fare qualcosa”.
Purtroppo ci sono state delle polemiche su quanto è stato fatto, scritto e scoperto. Io dico non è giusto dimenticare ma bisogna ricordare affinchè questi tragici fatti non si ripetano più perché tutte le guerre sono sbagliate per qualsiasi ragione esse vengano fatte. Se oggi siamo qui lo dobbiamo alla sig.ra Silvia Zorovich di Neresine, al sig. Balanzin di Ossero oggi residente in Canada, alla sig.ra Floriana Coppi (sorella del milite qui caduto, Ermanno Coppi) al segretario della Comunità di Neresine, sig. Flavio Asta, alla presidente della Comunità di Lussinpiccolo, sig.ra Licia giadrossi che senza il suo aiuto incondizionato ed alla sua organizzazione non saremo mai riusciti a fare questa cerimonia ufficiosa, ho detto ufficiosa ed aggiungo privata perché quella ufficiale verrà fatta dai governi interessati quando si avrà il permesso per esumare i resti e portarli in Italia. In ultimo un grosso ringraziamento al Vescovo di Veglia e al parroco qui presente Don Martincich, per la loro disponibilità a sistemare questa lapide. Anche dopo la loro esumazione questa lapide rimarrà a ricordo del loro sacrificio.
Ora in memoria dei marò il sig. Giorgio Corsetti (reduce) leggerà la preghiera del marinaio, quindi il Padre benedirà la lapide e la fossa, dopo verrà suonato il silenzio in memoria delle vittime. Durante i futuri viaggi nell’isola di Lussino invito i presenti a portare dei fiori in loco ed a recitare una preghiera"

La Lapide coperta fuori delle mura del cimitero di Ossero
Inizio della cerimonia
Inizio del rito religioso
Il parroco di Ossero Don Martincic benedice  il luogo e la lapide
Parroco di Ossero e alte persone
La lapide scoperta
Lapide: il testo
Il reduce Corsetti recita la preghiera del marinaio
Suona il silenzio. saluto militare ai caduti
Foto ricordo
Altra foto ricordo
Dott.ssa Gianna Duda Marinelli



Flavio ASTA
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